Terapie strumentali

La Tecarterapia, nota anche come Tecar, è un trattamento elettromedicale,
che permette un più veloce recupero da traumi e patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico.

Tecarterapia
Diffusa soprattutto in ambito fisioterapico, la Tecar prevede l’utilizzo di un dispositivo molto particolare,
basato sul principio fisico del condensatore e capace di generare calore all’interno dell’area anatomica bisognosa di cure.
La Tecarterapia può lavorare in due modalità: la modalità capacità, adatta alla cura dei problemi ai tessuti molli, e la modalità resistiva,
indicata per il trattamento dei disturbi ossei, articolari, cartilaginei ecc.
Dipendenti dall’energia erogata dal dispositivo, gli effetti biologici della Tecar sono, principalmente,
tre: aumento del microcircolo, vasodilatazione e incremento della temperatura interna.

La laserterapia a scopo fisioterapico è un trattamento con sorgente luminosa, non invasivo, molto utilizzato in fisioterapia per trattare varie condizioni muscoloscheletriche.

Per comprendere cosa sia la laserterapia, è necessario partire dal concetto stesso di Laser.

Infatti, non molti sanno che la parola Laser è in realtà una sigla, un acronimo di Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation (in italiano, “Amplificazione di luce mediante emissione stimolata di radiazione”).

 

Si tratta di una tecnologia basata sull’emissione di luce, e il Laser non è altro che il dispositivo che produce questa particolare luce.

La laserterapia a scopo fisioterapico ha lo scopo di alleviare il dolore, accelerare la rigenerazione dei tessuti e ridurre l’infiammazione.

Il Laser non emette calore, suoni o vibrazioni, ma agisce su quella che viene chiamata “biostimolazione”. Si ritiene, infatti, che la laserterapia influisca sulla funzione delle cellule del tessuto connettivo, acceleri la riparazione del tessuto connettivo e agisca come agente antinfiammatorio.

 

A cosa serve la laserterapia in fisioterapia

Riepilogando, la laserterapia a scopo fisioterapico svolge principalmente una triplice funzione:

riduzione dell’infiammazione, che può verificarsi in poche ore o giorni;
sollievo dal dolore;
accelerazione della rigenerazione tissutale.
Il medico può prescrivere questo specifico trattamento in presenza di numerose condizioni, tra cui:

artrosi del ginocchio, dell’anca e della caviglia;
artrite reumatoide;
disturbo temporo mandibolare;
sindrome da conflitto subacromiale;
borsite dell’anca o della spalla;
degenerazione del disco lombare;
ernia del disco;
sciatica;
dolore neuropatico;
tendinite;
gomito del tennista;
fascite plantare;
riduzione del volume e del dolore nel linfedema.
Inoltre, la laserterapia è indicata anche all’interno di una terapia riabilitativa, ad esempio dopo la rimozione di apparecchi gessati o in seguito ad interventi chirurgici ortopedici.

Controindicazioni della laserterapia
La laserterapia è un trattamento non invasivo, indolore e sicuro, ma esistono delle categorie di persone per le quali non può essere eseguito e alcune controindicazioni delle quali tenere conto.

Per quanto riguarda i soggetti a rischio che non possono sottoporsi alla laserterapia si fa riferimento a:
donne in gravidanza;
soggetti affetti da epilessia, in quanto la luce pulsata potrebbe innescare una crisi epilettica;
pazienti oncologici: non si deve trattare la sede di alcun carcinoma primario noto o metastasi secondaria a meno che il paziente non sia sottoposto a chemioterapia. 
portatori di pacemaker.

Le onde d’urto sono onde acustiche ad alta energia sfruttate in fisioterapia attraverso un macchinario per ottenere determinati effetti benefici.

In origine l’energia delle onde d’urto veniva (e viene tuttora) utilizzata in ambito urologico per la frantumazione dei calcoli renali. In seguito la tecnologia ha trovato anche utilizzi molto efficaci per alcune patologie in ambito ortopedico e fisiatrico. Sono particolarmente indicate per curare tendinopatie e calcificazioni ossee.

Il vantaggio delle onde d’urto è che stimolano la rigenerazione di tendini e del tessuto osseo e riescono a dare un rapido sollievo dal dolore. Sono utili a trattare alcune di quelle patologie che resistono alle tradizionali terapie conservative e in alcuni casi specifici permettono di evitare l’intervento. L’effetto antidolorifico e antiinfiammatorio inoltre permette di risparmiare la somministrazione frequente di farmaci.

La magnetoterapia è un metodo di terapia fisica che utilizza l’energia elettromagnetica per stimolare la rigenerazione dei tessuti.
Si avvale dell’utilizzo di onde elettromagnetiche, capaci di interagire con le cellule senza provocare un aumento del calore corporeo,
ripristinando l’equilibrio biochimico cellulare esclusivamente a fini terapeutici e curativi.

La TENS terapia è un elettroterapia antalgica che utilizza frequenze tra 2hz e 150hz per ridurre il dolore causato da tante patologie diverse. Il nome è l’acronimo di Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation. La TENS è una terapia che si utilizza sempre meno perché è poco efficace e i benefici sono temporanei

L’ultrasuonoterapia è una terapia fisica non invasiva che utilizza le onde sonore ad alta frequenza (oltre i 20.000 Hertz),
non udibili dall’orecchio umano. Queste vibrazioni acustiche sono in grado di penetrare nei tessuti,
generando un micro-massaggio dall’effetto antalgico (combatte il dolore) e miorilassante (facilita il rilassamento muscolare) e anti-gonfiore.

La crio-compressione provoca vaso costrizione e la diminuzione dell’afflusso sanguigno nelle zone trattate, riduce l’infiammazione e la sensibilità nelle terminazioni nervose, alleviando il dolore. Il tempestivo e veloce utilizzo di un macchinario adatto a questo trattamento può effettivamente ridurre il gonfiore della zona infortunata entro le 4-6 ore, accelerando i processi di recupero. La crio-compressione ha effetti terapeutici e riabilitativi eccellenti sui tessuti traumatizzati, agevolandone il processo di guarigione.

La terapia vibratoria è un trattamento di fisioterapia che prevede, attraverso uno specifico macchinario, di irradiare su un’area del corpo delle vibrazioni sonore ad intensità variabile, che vengono percepite dai recettori nervosi cutanei e muscolari per poi essere trasmesse al sistema nervoso centrale.

La stimolazione biofisica consiste nell’applicazione di stimoli fisici non ionizzanti a scopo terapeutico essa è utilizzata in campo medico per promuovere e accelerare la neoformazione di tessuto osseo, per controllare i processi infiammatori e per stimolare le attività anaboliche della cartilagine.

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Il nostro personale sarà a sua completa disposizione per eventuali dettagli.